lunedì 31 dicembre 2012

Come personalizzare e caricare una foto sul profilo di Twitter


Twitter sta finalmente assumendo un ruolo sempre più importante in Italia, grazie anche alle ultime vicende che hanno visto il social network in prima linea per raccontarci le notizie dell'ultima ora. Oggi quindi voglio spiegarti come puoi personalizzare il tuo profilomodificando la tua immagine sul social.
http://tweetblog.blogosfere.it/2011/07/attentati-oslo-twitter-e-in-prima-linea.html

Ricordati che puoi caricare solo file JPG, GIF e PNG
 di una grandezza massima di 700 Kb. Completato il caricamento clicca su Salva e avrai completato l'operazione.Per cambiare l'immagine del tuo account devi cliccare sul tuo Nickname in alto a destra nella schermata principale e scegliere la voce Impostazioni. Da questa schermata puoi accedere tutte le informazioni relative al tuo account di Twitter. All'interno della schermata scegli la scheda Profilo: all'interno della pagina che compare puoi vedere al primo posto la tua foto attuale di account Twitter. Per cambiarla clicca su Sfoglia e seleziona all'interno del tuo pc l'immagine da caricare. poi salva tutto.

sabato 29 dicembre 2012

Come nascondere i suggerimenti di Google?

Strumenti --> Opzioni Internet
Scheda "Contenuto"
nella zona "completamento automatico" clicca sul pulsante Impostazioni
ora togli il segno di spunta da "moduli" e dai OK
puoi anche toglierlo dalle altre due caselle, se vuoi
ora vai sulla scheda "Generale"
clicca su "elimina"
da qui puoi scegliere cosa eliminare (nel tuo caso "moduli")

se poi il problema è nella barra di google fai così:
clicca sulla freccetta verso il basso subito a fianco della G nella casella di ricerca
clicca su "gestisci..."
vai sulla scheda funzionalità
pulsante "impostazioni casella di ricerca"
togli la spunta da "suggerisci ricerche più frequenti"

Come collegare youtube a facebook,twitter e molto altro


Per collegare YouTube ai social network desiderati da una qualsiasi pagina YouTube cliccate sulla freccia che si trova accanto al vostro nome utente e cliccate su “Account” , nella pagina successiva sulla sinistra in “Panoramica” cliccate su “Condivisione attività” , nella schermata successiva in “Condivisione attività” in “Quali attività condivido” attivate/disattivate le attività che si desidera condividere. In “Dove condivido le mie attività” per collegare YouTube a Facebook cliccate su “Collega gli account” , nella finestra che si aprirà inserite i dati d’accesso Facebook e cliccate su “Accedi” nella schermata successiva confermate l’operazione cliccando su “Consenti” , la finestra verrà chiusa automaticamente quando l’operazione di collegamento account sarà terminata.
Per collegare YouTube a Twitter cliccate su “Collega gli account”
NOTA: Questa operazione può essere effettuata solo se si utilizza un account Google.
Nella finestra che si aprirà inserite la password associata all’account Google e cliccate su “Accedi” , nella schermata successiva inserite i dati d’accesso Twitter e cliccate su “Acconsenti” , la finestra verrà chiusa automaticamente quando la procedura di collegamento degli account sarà completata.
Per collegare YouTube a MySpace cliccate su “Collega gli account”
NOTA: Questa operazione può essere effettuata solo se utilizzate un account Google
Nella pagina che si aprirà inserite la password associata all’account Google e cliccate su “Accedi” , nella schermata successiva inserite i dati d’accesso MySpace e cliccate su “Continua” se richiesto confermate nuovamente la procedura. La finestra verrà chiusa automaticamente quando la procedura di collegamento account sarà completata.
Per salvare le nuove impostazioni in “Condivisione attività” cliccate su “Salva modifiche”
Per cambiare le attività di condivisione o scollegare un account effettuate la stessa procedura descritta all’inizio di questo articolo, in “Quale attività condivido?” attivate/disattivate le opzioni desiderate, in “Dove condivido le mie attività” cliccate su “Scollega account” per scollegare l’account desiderato, infine cliccate su “Salva modifiche” per salvare le nuove impostazioni
.

Come avere molti mi piace sulla pagina di facebook


Come funziona Piufan

aumenta popolarità sociale con piufan
Piufan, il sito di cui vi parliamo, aiuta ad aumentare la popolarità sociale tramite una valuta virtuale, i crediti, che vengono scambiati fra gli utenti all’interno del sito.
In pratica, nel caso di Facebook, è possibile ricevere “mi piace” (fan) verso una pagina, o “mi piace” verso uno specifico sito o URL.  Ogni mi piace ha un costo, deciso da noi, in termini di crediti che vengono scalati dal nostro saldo visibile dal pannello in alto sul sito.

Come creare un blog privato con blogger (google)



Per realizzare su Blogger,la piattaforma di blog di Google,un blog “privato” in modo da riservare l’accesso e la lettura dei post solo ad un numero ristretto di lettori,di amici o di colleghi è possibile impostare,dopo aver creato il nuovo blog dalla home page di Blogger oppure direttamente dal link “Crea blog” della Bacheca di Blogspot per chi avesse già altri blog su Blogger,l’opzione per rendere privato il blog da “Impostazioni”>“Autorizzazioni” nella sezione “Lettori di blog”.


come creare impostare blog privato gratis blogger

Per fare in modo quindi che il blog su Blogger non sia pubblico e che i suoi contenuti non siano visibili a tutti su Internet ma solo ad alcune persone invitate dall’autore in “Lettori di blog”>”Chi può visualizzare questo blog?”è necessario selezionare “Solo persone selezionate”.
Nel form “Invita altre persone a leggere il tuo blog”,che si aprirà automaticamente subito dopo,sarà possibile inserire gli indirizzi email,scegliendoli anche dai contatti di Gmail,delle persone alle quali cliccando su “INVITA” inviare con una mail l’invito con l’autorizzazione a leggere il blog privato su Blogger.
Gli invitati al blog privato non potranno essere più di 100 (cento) e potranno accedere al blog reso privato inserendo i dati di username e password del loro account Google,Gli altri visitatori del blog non potranno invece leggere alcun post e verrà visualizzato un messaggio che segnala che si tratta di un blog privato.
Gli autori del blog hanno già accesso al blog privato ed eventualmente è anche possibile riservare l’accesso solo ed esclusivamente agli autori del blog su Blogspot.

venerdì 28 dicembre 2012

YouTube elimina miliardi di visualizzazioni video finte Di Musica Commerciale


YouTube dice che ha trovato l'industria musicale con le mani nel sacco.

Il servizio di video ha eliminato più di 2 miliardi di video falsi nei canali di Universal, Sony e RCA, secondo Dot Daily. La decisione a quanto pare è stata fatta quando YouTube ha scoperto che le società hanno usato dei servizi di costruzione vista assunto da siti come Fiverr per creare visualizzazioni del video che non sono mai esistite.
Sony / BMG 's è stato colpito più duro con vista passando da un totale di più di 850 milioni di euro per solo 2,3 milioni. RCA è diminuito da 159 milioni di visualizzazioni per un totale di 120 milioni di euro. Universale perso più di 1 miliardo di punti di vista e si trova ora sotto di 6 miliardi di euro.
Google ha confermato che le società violato i termini di servizi, che impedisce agli utenti di gonfiare artificialmente visualizzazioni video. Google ha osservato che la vista nudo era "una attuazione della politica di conteggio delle [della società]".
I servizi che promettono la percezione di una maggiore esposizione dell'utente sono diventate comuni sul web. Ci sono un sacco di siti come YouLikeHits, che consentono agli utenti di aumentare il numero di calibro Facebook e followers su Twitter. La tradizione risale al servizio di aggregazione notizie Digg, che ha creato i servizi che vendono "diggs" per votare i contenuti Internet per la prima pagina.

I migliori siti di crack, keygen, serial number, download, upload giochi di tutti i tipi

Questo riepilogo non è disponibile. Fai clic qui per visualizzare il post.

L'Apple in collaborazione con Intel lancerà l’iWatch entro la prima metà del 2013


Apple-ed-Intel-al-lavoro-per-produrre-l'iWatch3

Apple ed Intel, stanno costruendo dei pannelli OLED da 1,5 pollici per realizzare uno smart watch, un dispositivo da utilizzare al polso come un orologio, che può interagire con i nostri smartphone via Bluetooth.
Secondo la fonte Apple presenterà l’iWatch entro la prima metà del 2013.
L’adozione di un display OLED su un simile dispositivo è molto probabile date le ridotte dimensioni ed ilbasso consumo energetico rispetto ai tradizionali LCD, così come il Bluetooth 4.0, mentre è molto strana la collaborazione con Intel, finora limitata ai processori, a meno che Apple non abbia progettato un processore per lo smartwatch ed abbia incaricato Intel di produrlo.

mercoledì 26 dicembre 2012

Il prezzo "reale" iPhone 5 è di soli 165 Euro! componenti e assemblaggio

 I prezzi al lancio del nuovo melafonino sono decisamente alti, come mai? Quali spese e oneri ci sono dietro? Vediamo nel dettaglio i costi di produzione.

I prezzi dei nuovi prodotti tecnologici "alla moda" hanno raggiunto prezzi ragguardevoli per le tasche degli utenti, anche considerando il periodo storico-economico che l'intero pianeta (ma soprattutto il nostro paese) sta attraversando.
A fare da apripista ai prezzi sostenuti nel mondo degli smartphone è stato senza dubbio il prodotto di punta di casa Apple: l'iPhone (arrivato recentemente alla versione 5).
La questione "il prezzo è quello giusto? " è ai vertici delle diatribe tra sostenitori Apple e denigratori, ma senza dubbio al melafonino vanno dei meriti che in parte alimentano il forte prezzo di vendita: l'iPhone ha il merito di aver standardizzato il design e le funzionalità destinate al mercato dei prodotti di fascia alta, lanciando la concorrenza a rincorrere e spingendole, per restare al passo, a sfornare prodotti sempre più competitivi, potenti e belli da vedere (i più maligni potrebbero dire: troppo simili all'iPhone...).
Nel processo di standardizzazione viene inserito anche il prezzo di vendita, che è diventato più o meno lo stesso per una precisa fascia di prodotti (per farla breve: non è che il Samsung Galaxy S3 nudo senza offerte costi molto di meno!).
Chi mastica Apple da qualche anno non è mai realmente sorpreso del costo dei nuovi prodotti: l'azienda di Cupertino ha sempre fatto pagare caro i suoi prodotti fin dai preistorici Mac, indipendentemente dal reale costo dei componenti hardware montati.
L'utente finale non acquista solo un prodotto, ma abbraccia una vera "filosofia del marchio", fidelizzandosi su un ecosistema molto più vasto del semplice prodotto comprato.
Digressioni filosofiche a parte, cercheremo di capire in maniera pragmatica quanto "costa" ad Apple creare le singole componenti del suo prodotto più nuovo (iPhone 5), una sorta di "listino prezzi all'ingrosso" dei vari componenti hardware montati.

Quando costa realmente l'iPhone 5?

Un gruppo di esperti è riuscito a recuperare il costo delle componenti sviluppate dal fornitore ufficiale di Apple, la multinazionale cinese Foxconn
IPhone5.jpg
Dobbiamo premettere che l'immagine non è di elevata qualità, ed in alcuni punti non è realmente chiara o comprensibile, lasciando dubbi o incertezze sulla veridicità delle informazioni trattate.
Analizzando solo le componenti principali, possiamo notare che:
  • Il processore costa solo 14 €;
  • La memoria flash (di base 16GB) costa 8 €, così come la RAM;
  • Le componenti più costose sono lo schermo (34 €), le varie antenne radio/wireless (31 €) e le non precisate componenti elettromeccaniche (30 €).
Il tutto per un totale di 155 € netti a dispositivoa cui vanno aggiunti i 5 € di costi di assemblaggio e i 5 € di spedizione internazionale (non specifica eventuali oneri doganali), per un totale di 165 € per ogni iPhone 5 assemblato.
Analizzando questi dati riemergono dati contrastanti:
  • Il costo finale degli smartphone di fascia alta sembrerebbe sproporzionato rispetto alla spesa fatta in fabbrica per realizzarli;
  • Non viene preso in considerazione il costo della scocca in alluminio, così come le tasse imposte dai vari paesi per l'import/export, le tasse sul valore aggiunto e sulla rivendita, elementi che inevitabilmente elevano il costo (stime parlano di almeno 150 € in più al valore netto di fabbrica, ma dipende dal paese);
  • Il marketing "aggressivo" è una voce molto esosa nel bilancio di Apple, e tali spese vanno recuperate (anche se, una volta conquistato il monopolio degli interessi e lanciati i primi prodotti, il marketing si "autosostiene" grazie ai clienti fidelizzati: per pura ipotesi oggi l'iPhone è così conosciuto e apprezzato che venderebbe moltissimo anche senza un eccessivo marketing);
  • Ci sono dubbi sul prezzo di vendita del melafonino nei vari paesi: si va dall'Italia (oltre 749 €) agli Stati Uniti (649 $, circa 500 €);
L'ultimo dato è quello che fa riflettere maggiormente, sopratutto se nei 500 € degli smartphone americani sono già incluse le tasse per la vendita: nonostante i cambi valuta e le differenze economiche tra i due Paesi, oltre 250 € in più sugli smartphone italiani sembrano una forzatura sul prezzo, nonostante le spese doganali e il pesante macigno fiscale che grava in Italia.
Una stima sul prezzo più equo per la vendita di un prodotto con tali funzionalità non dovrebbe superare i 350 €, potendo così disporre comunque di un buon utile considerando i costi di produzione (almeno 100 € su ogni device, se non di più).
Come si spiegano questi prezzi? Gonfiatura di mercato? Valutazione eccessiva? Costo giusto per abbracciare l'intera filosofia Apple e la sua tendenza modaiola?

Le alternative a Siri per l'Android 5 applicazioni molto interessanti



Alternative a Siri per AndroidIn questi giorni non si parla praticamente d’altro: l’iPhone 4S sta per arrivare anche in Italia e, probabilmente, sarà un successo. Al di la delle polemiche, che sicuramente ci saranno, sulle questioni tecniche io sono interessato principalmente a due cose. La prima è la qualità delle fotografie scattate con la fotocamera da 8 MPX dell’iPhone 4S. La seconda è la qualità della segretaria virtuale, la così detta Siri, prevista nel nuovo telefonino Apple. In Inglese non è malaccio, anche se non immune da errori, anche buffi. Resta da capire come funzionerà con l’italiano. Nel frattempo, per ingannare l’attesa, mi sono messo a curiosare nel Market Android del mio Samsung e ho trovato 5 applicazioni simili a Siri, ma per Android. Vediamo assieme quali sono.

1. Vlingo

Prima applicazione come Siri per Android
Ovviamente io sono partito alla ricerca di applicazioni gratis, evitando come la peste quelle a pagamento. Perché? Perché al momento attuale non esiste una vera e propria intelligenza artificiale in grado di interpretare la voce e di rispondere in maniera coerente. E, a dire il vero, anche evitando l’audio e dialogando attraverso il testo scritto emergono dei problemi di interpretazione semantica. E nemmeno problemi banali. Vedremo Siri in italiano come si comporterà (tra l’altro non sono nemmeno sicuro che i primi iPhone 4S che verranno venduti avranno questa caratteristica) ma in America già stanno nascendo alcuni blog che raccolgono le risposte più assurde. E se da un lato questo ci rassicura sull’arrivo di uno Skynet prossimo venturo dall’altro ci mette in guardia: in questo campo programmi a pagamento e programmi gratuiti sono più o meno sullo stesso livello. E, dopo aver detto questo, passiamo alla nostra lista di applicazioni come Siri per Android.
La prima applicazione è Vlingo. Nome strano, onestamente non so cosa significhi, ma il programma funziona bene. Non è una segretaria tuttofare, ma nemmeno si prefigge di esserlo. Si tratta, in parole povere, di un’applicazione in grado di controllare quasi tutte le operazioni che possiamo svolgere con la nostra voce. Fosse sarà meno fantascientifico di Siri ma può rivelarsi uno strumento importante, se non fondamentale, per chi deve utilizzare il telefono senza mani. O per chiunque abbia problemi, più o meno gravi, di vista.

2. Google Voice

Seconda applicazione come Siri per Android
Al secondo posto metto Google Voice. Ad essere sinceri sarei pronto a scommettere sulla Google come quella azienda che produrrà una vera e propria segretaria virtuale sul modello di Siri per Android. Perché? Perché Android è il suo sistema operativo, e può contare su molti dei migliori programmatori e progettisti del mondo.
Anche se è difficile considerare Google Voice un semplice concorrente di Siri. In realtà, a ben vedere, Google Voice è semplicemente un’interfaccia utente, come unatastiera o uno schermo. Questo modulo per Android permette sì di interpretare comandi vocali, e di riprodurre frasi anche complesse, ma non è assolutamente comparabile con un’intelligenza artificiale. Perché lo inserisco nella lista, allora? PerchéGoogle Voice si appoggia su altre applicazioni, migliorandole: possiamo navigare sul web, fare ricerche, scrivere testi e chiedere informazioni attraverso la voce, e su molte delle applicazioni installate sul nostro telefono; sempre che abbiamo Google Voice installato. A questo possiamo aggiungere un sistema che permette la traduzione in tempo reale da una lingua all’altra, metodo che si avvicina molto al traduttore universale dei film di fantascienza.
Sono facile profeta, lo so, ma secondo me tra qualche mese o anno Google potrebbe sfornare un’altro dei suoi gioiellini.

3. Edwin

Terza applicazione come Siri per Android
Se invece parliamo un buon inglese possiamo provare Edwin. Potete immaginarlo come una versione avanzata di Google Voice, con un grado di comprensione semantica approssimabile a quello di Siri. Anzi, per alcune cosette come le previsioni meteo o le conversioni tra unità di misura io azzarderei una valutazione molto più positiva. Ma è solo in inglese. E, per quello che mi è dato a sapere, non è prevista una versione in italiano. Cosa che ne limiterà senza dubbio la diffusione in Italia.

4. Speaktoit Assistant

Quarta applicazione come Siri per Android
In italiano, invece, arriverà tra qualche tempo Speaktoit Assistant. Che poi sarebbe la signorina che vedete qui sopra. O, meglio, una delle signorine, perché come ogni segretaria che si rispetti anche questa potrà essere scelta come piace a noi. Ma non è per la grafica, seppur piacevole, che spicca questa applicazione. No, è per un’altra sua caratteristica: la capacità di dialogare con noi.
Lo so, all’inizio ho spiegato come al momento attuale parlare con un software di intelligenza artificiale possa sfiorare il ridicolo. Ma dobbiamo anche tenere in considerazione un’aspetto importante: la tecnologia progredisce velocemente, e spesso secondo un ritmo esponenziale più che aritmetico. Bene, detto questo posso affermare che da tutta una serie di prove fatte Speaktoit Assistant risulta essere l’assistente digitale che apprende più rapidamente. Però, ed è un però grande come una casa, i dati che affermano questo non sono frutto di miei esperimenti ma di altri blogger. Io mi fido, per carità, ma mi riservo di ripetere l’opinione che ho già espresso prima: secondo me solo Google ha le conoscenze e le competenze adatte a sviluppare una tecnologia come quella di cui stiamo parlando, e di cui stiamo vedendo gli albori in questi mesi.

5. Iris

Quinta applicazione come Siri per Android
Che poi magari mi sto sbagliando io. E risulterà vincente in questa gara Iris. E se il nome vi sembra familiare la ragione è presto detta: si tratta di Siri al contrario. Lo so che detta così pare una furbata, un’operazione di marketing per farsi pubblicità gratis giocando con l’assonanza del nome di questa applicazione con quella dell’iPhone 4S. E’ quello che ho pensato io ma l’algoritmo che sta dietro a questo software è tutto fuorché improvvisato. E, tra parentesi, lo screenshot che vedete qui sopra è di qualche giorno fa. L’ho scattato quando ho provato l’applicazione, per poterla recensire. Però se scaricate l’ultima versione noterete una grafica più curata, e più elegante.

martedì 25 dicembre 2012

Le 13 regole essenziali per creare un sito che produce reddito e guadagni



1) l'importanza del nome del sito - come scegliere il nome del vostro sito

Come scegliere il nome di un sito - non giochiamo con i dadi (immagine di un dado)Molti scelgono per il proprio sito un nome a casooppure il nome dell'azienda o del professionista (come ho fatto io 14 anni fa). Si tratta di una scelta sbagliata. I motori di ricerca danno enorme importanza al nome del dominio per indicizzare i siti. Talvolta basta un nome appropriato per trovarsi ai primi posti di Google senza troppa fatica. Cercate in Google "agriturismo verona" e osservate il nome di dominio dei siti che appaiono in prima pagina: sarà una coincidenza? [Per saperne di più]

2) Scegliere titoli appropriati per i motori ed i visitatori

Come scegliere titoli efficaci sia per i motori che per gli utentiAnche i nomi delle pagine HTML, i TITLE delle stesse, i nomi delle cartelle, i titoli principali ed i sottotitoli di ogni pagina del sito sono molto importanti per l'indicizzazione corretta nei motori e lo sono anche per i visitatori. Dobbiamo quindi sceglierli con saggezza. Se ad esempio desidero che una pagina abbia buone probabilità di venir trovata nei motori da chi cerca "vendita capsule nespresso Brescia", dovrò dare questo titolo alla pagina (che verrà mostrato in blu nei risultati di Google). Inoltre gli utenti, vedendo questo titolo, saranno propensi ad aprire il sito ritenendo parli di ciò che stanno cercando. Un titolo più efficace per aumentare le visite potrebbe essere "Capsule Nespresso Brescia - sconto 10%". [Per saperne di più]

3) L'importanza del testo per indicizzare un sito nei motori

L'importanza del testo per indicizzare un sito nei motori  - Content is KINGContent is KING (il testo è RE) dicono tutti gli esperti di ottimizzazione siti web e di marketing, ed è verissimo. Molti (specialmente gli esperti di grafica, di web designr, le agenzie di pubblicità) tendono a sottovalutare l'importanza di scrivere, e scrivere molto, sulle pagine web. Puntano tutto sulle immagini, sugli effetti speciali e sugli slogan, e scrivono pochissimo testo (perché gli utenti non leggono, dicono). Nonostante anni di insuccessi non hanno ancora capito che un sito web non è un depliant o una brochure. I motori sono affamati di testo, se non glielo diamo noi andranno a cercarlo sui siti dei nostri competitor. E indicizzeranno i loro siti prima del nostro.
Lo so che è più facile fare una bella animazione grafica che scrivere 2.000 parole, ma andatelo a spiegare a Google:). Sul fatto che gli utenti non leggano ci sarebbe da discutere: questo sito ha 2.000 visitatori al giorno e su alcune pagine si fermano in media 7 minuti, è chiaro che le leggono. Non è raro che riceva una telefonata da un cliente che esordisce dicendomi: ho trascorso alcuni giorni sul vostro sito ed ho deciso di farmi fare (o rifare) il sito da voi. I visitatori vogliono informazioni, non effetti speciali!

4) L'importanza di esporre sul sito le testimonianze dei clienti

L'importanza delle testimonianze dei clientiLo so, non è facile che i clienti ci inviino delle testimonianze in cui dichiarano la loro soddisfazione per i nostri prodotti o servizi o raccontino la loro case history e ci autorizzino a pubblicarle sul nostro sito con nome cognome e indirizzo. Ma se lavoriamo bene le testimonianze arriveranno spontaneamente. Noi ne abbiamo tante nella pagina delle testimonianze. Raramente sono di utilità per il posizionamento del sito nei motori, ma sono di grande utilità per i nostri visitatori, specialmente se verificabili.

5) La velocità di apertura delle pagine web

Come creare pagine veloci da caricareMolti sono convinti che oggi hanno tutti l'ADSL e che non serva più creare pagine veloci da aprirsi. Non è così. A volte mi capita di dover attendere 15/20 secondi per aprire una pagina, e noi abbiamo una veloce ADSL. Inoltre sono sempre di più gli utenti che usano uno smartphone o un tablet per connettersi ad internet e in questi casi la velocità non basta mai. Abbiamo 4 secondi per convincere il visitatore che è sul sito giusto (leggi articolo), se abbiamo pagine lente rischiamo di perderlo, e rischiamo anche, se la rete è particolarmente intasata, che gli spyder dei motori di ricerca bypassino le nostre pagine lente. Creare pagine veloci è facile, basta evitare animazioni in Flash, immagini e sfondi di grandi dimensioni, tabelle, routine in javascript e separare la formattazione dai contenuti con un foglio stile. I nostri siti sono veloci da aprire perché abbiamo sempre seguito queste regole. Ecco un altro motivo per non creare siti in Flash o con grafica pesante.

6) Rendere esclusivi e unici i propri prodotti o servizi

Rendere esclusivi i propri servizi o prodotti (immagine Nespresso)Ecco un'altra magica regola per creare un sito di successo. Dobbiamo rendere unici i nostri prodotti o servizi per distinguerci dalla concorrenza. Quando anni fa da questo sito proponevo corsi di Excel e Word alle aziende non puntavo sul prezzo più basso rispetto ai concorrenti, il prezzo era forse il più alto in assoluto, eppure ho fatto oltre 2.000 corsi in verie regioni del Nord Italia. Cosa avevano di diverso i miei corsi dagli altri? Diverse cose (esperienza, referenze...), ma ciò che faceva decidere il cliente a contattarmi era essenzialmente una: ero l'unico ad offrire ai partecipanti 3 mesi di supporto telefonico posto-corso gratuito. I colleghi mi dicevano: "ma tu sei matto! Ti chiameranno in continuazione!".
In realtà, in 10 anni, mi ha chiamato solo un centinaio di utenti, uno al mese. Ma loro quando mi affidavano l'incarico non sapevano che non avrebbero avuto bisogno di chiamarmi. Io sì. Per i clienti offrivo una sicurezza che giustificava il prezzo elevato. Negli anni '80 lavoravo alla Xerox e durante le dimostrazioni facevamo sempre vedere a fotocopiare su carta colorata e intestata, etichette autoadesive e acetati per lavagne luminose. I clienti associavano questi benefici alle copiatrici Xerox, in realtà anche con altre marche era possibile farlo, ma i nostri concorrenti si dimenticavano di dirlo. La Nespresso si è conquistata in pochi anni il mercato mondiale delle macchine per caffè a capsule grazie all'esclusività, o presunta tale, dei loro prodotti. Affermano che le loro macchine (capolavori di design) hanno la stessa pressione delle macchine da bar. Forse anche quelle della concorrenza, ma se non ce lo dicono non lo sappiamo. Anche la Worker Folletto ha saputo far apparire il suo aspirapolvere diverso da tutti i concorrenti, e lo ha fatto con dimostrazioni che i competitor non facevano (vedi dettagli). E se il mio prodotto/servizio è identico a quello offerto da altri? Esiste sempre il modo di renderlo diverso! Vedi dettagli qui.

7) Creare una struttura intuitiva da navigare - Non fatemi pensare!

Un sito deve essere intuitivo da navigare e deve far capire subito cosa facciamo (targhe USA)Don't Make Me Think (Non Fatemi Pensare) non è solo il titolo del più noto libro di Steve Krug, uno dei massimi esperti americani di usabilità web, è anche una scuola di pensiero ignorata dai molti webmaster e web designer italiani che creano siti web agli antipodi di questa filosofia. Creano siti che costringono a pensare dove cliccare, a chiederci dove hanno messo quel link, dov'è il telefono, dove hanno messo l'email, di dove sono questi qua, cosa succede se clicco su questo banner, dov'è finita la pagina che ho visto prima... Un sito per piacere ai visitatori deve essere veloce da navigare, la struttura di navigazione dev'essere chiara, intuitiva, usabile, non come il telecomando di un moderno videoregistratore.
In caso contrario rischiamo di far uscire il visitatore dal sito prima che abbia trovato ciò che cercava.  Dobbiamo fa sì che il visitatore capisca entro 4 secondi che cosa facciamo. Non abusiamo della sua pazienza. Ho ricevuto ieri l'ennesimo curriculum di un web designer in cerca di lavoro che, come referenza, mi invitava a guardare il suo sito. Dopo aver aperto la sua home page e atteso che terminasse il "loading in progress" ho impiegato almeno 30 secondi solo per capire dove cliccare per entrare nel sito; sembrava la videata di un game dove per proseguire devi trovare gli oggetti. Ho capito perché non trova lavoro.

8) Dare un nome appropriato alle immagini, non IMG003.JPG o similari

Acchiappasogni - Dreamcatcher - diamo un nome appropriato alle immagini del sito Le immagini non vengono viste dai motori di ricerca e quindi non servono per il posizionamento, ma i loro nomi vengono visti e indicizzati in Google Immagini e questo ci può portare visitatori sul sito. Non commettiamo l'errore di lasciare alle immagini il nome originario, di solito inutile per l'indicizzazione. Se provengono da una fotocamera digitale avranno una sigla e un numero come nome, tipo DC00087.JPG. Rinominiamole prima di pubblicarle. Se si tratta dell'immagine di un acchiappasogni chiamiamola acchiappasogni.
Un paio di anni fa mi chiamò un'insegnante di Yoga di Verona dicendomi che stava cercando in Google un acchiappasogni per fare un regalo ad un'amica e che, cliccando sull'immagine, era finita sul mio sito. Capito che non vendevamo acchiappasogni ha gironzolato nel sito per vedere cosa facessimo. Leggendo le è venuta voglia di farsi fare un sito da noi e glielo abbiamo fatto. Se avessi chiamato img006 l'immagine dell'acchiappasogni non avrei mai trovato questa cliente.

9) Monitoriamo gli accessi dei visitatori

Monitorare gli accessi al sito con Google AnalyticsMettere un semplice contatore sul sito non serve a nulla. Dobbiamo usare Google Analytics o programmi simili per monitorare gli accessi al sito al fine di correggere il tiro e adeguare sempre più il sito alle preferenze degli utenti.  Google Analytics è gratuito ed è forse il miglior programma esistente per questo lavoro. Ci dice, ora anche in tempo reale, quali pagine del sito vengono viste, quanto tempo si soffermano su di esse i visitatori, da dove provengono (città e stati), in che modo hanno trovato il sito (in quali motori, portali, o altri siti), con quali keyword ci hanno trovato (e qui avremo delle sorprese), da quali pagine sono entrati e da quali usciti, quanti sono usciti dopo aver visto solo una pagina, e altro ancora.
Grazie all'analisi di questi dati saremo in grado di rendere il nostro sito sempre più vicino alle preferenze degli utenti e aumentare il rapporto visite/contatti.

10) Facciamo sondaggi per capire cosa piace o non piace agli utenti

Il sito deve piacere ai visitatori - usiamo i sondaggiOgni volta che qualcuno mi dice: vorrei un sito come questo o come quello chiedo sempre: perché? Per quale motivo? L'immancabile risposta è: perché mi piace. Altrettanto immancabile è la mia replica. Chiedo: ma il sito deve piacere a lei o alla maggioranza dei visitatori? Ecco, questa è la regola più difficile da "mandare giù". Siamo tutti (proprio tutti no per fortuna) convinti che se creiamo un sito che ci piace piacerà anche ai nostri utenti. A me può piacere una pagina introduttiva con la musica di sottofondo e il mio logo che gira per 20 secondi per poi sparire per lasciar posto a 10 bottoni colorati. Ma ai miei visitatori del logo che gira non gliene può fregare di meno. Loro vogliono informazioni! Negli ultimi 10 anni abbiamo fatto un centinaio di sondaggi per capire cosa piace o non piace di un sito. Ci hanno risposto circa 50.000 utenti e ci hanno dato il loro prezioso parere. Abbiamo imparato moltissimo sulle preferenze degli utenti e sulla user-experience. E stiamo imparando ogni giorno.

11) Lasciamo perdere i siti in Flash o con la musica, sono dannosi

Perché non creare un sito in flash o con la musica di sottofondoNonostante centinaia di studi e di sondaggi effettuati negli ultimi 10 anni in tutto il mondo (si veda ad esempio l'articolo di Jakob Nielsen, il maggior esperto internazionale di web usability, del 29 Ottobre 2000 - Flash 99% BAD), abbiano dimostrato che utenti e motori odiano questa tipologia di siti, c'è gente che ancora oggi, nel 2011, nell'era di iPhone e iPad (che non vedono i siti in Flash)continua a chiederceli. Si tratta evidentemente di masochismo allo stato puro. Voglia di farsi male. Fino a pochi giorni fa anche il sito del famosoMultisala Oz non si vedeva sull'iPhone, ora fortunatamente l'hanno cambiato, hanno eliminato le animazioni in Flash.
Per quanto riguarda la musica di sottofondo il concetto della voglia di farsi male non cambia. Riflettiamo un attimo, supponiamo di essere in ufficio e che il nostro capo abbia la scrivania di fronte alla nostra. Stiamo cercando un agriturismo o un B&B per il fine settimana e capitiamo su un sito dove parte improvvisamente la musica a tutto volume. Cosa ci dirà il capo?

12) Dobbiamo saper motivare i visitatori ad agire

Come motivare i visitatori di un sito ad acquistare o contattarci (libro Og Mandino)Non ci servirà a nulla essere ai primi posti in Google se i visitatori non ci contattano. Dobbiamo motivarli ad agire, a scriverci, a telefonarci, a venirci a trovare, a chiederci informazioni. Come fare? Questa è una delle cose più difficili da mettere in pratica. Bisogna saper scrivere, conoscere le tecniche di vendita, di marketing e motivazionali. Bisogna avere esperienza in questi settori, non solo nel nostro. Non basta saper programmare, anzi, spesso è del tutto inutile. Non è necessario saper programmare per creare un sito di successo. Non a caso in queste 12 regole non ho mai parlato di programmatori o di programmi. Io non sono un programmatore, ma ciò non mi ha impedito di creare centinaia di siti di successo, siti che stanno facendo guadagnare i nostri clienti (leggi le loro testimonianze). Se non sappiamo scrivere in modo convincente, nessun problema: rivolgiamoci ad un copywriter professionista, meglio ancora ad un SEO-Copywriter. Non tentiamo di fare da soli ciò che non è il nostro lavoro. Per creare un sito di successo, oltre a conoscere queste 12 regole, bisogna anche avere esperienza, e molta. Se non l'abbiamo rivolgiamoci ad un professionista capace. A proposito, noi siamo tra questi:-) Chiedici un preventivo.

13) Dobbiamo essere nelle prime pagine di Google con termini significativi

Le linee guida di Google sulla qualità per finire in prima paginaHo lasciato questa regola per ultima solo per un motivo: se abbiamo seguito le altre regole, a meno che abbiamo milioni di competitor, avremo buone probabilità di trovare nel giro di qualche settimana il nostro sito nelle prime pagine di Google con almeno uno dei termini su cui abbiamo puntato. L'indicizzazione di un sito infatti viene fatta automaticamente dai motori in base a *come* il sito è stato fatto. Non è un qualcosa che possiamo fare noi dopo che abbiamo creato il sito. Dopo è troppo tardi per fare qualcosa. Riceviamo tutti i giorni email o telefonate da parte di utenti che ci dicono più o meno: abbiamo appena fatto realizzare un sito, ora ci serve un preventivo per indicizzarlo nei motori. La risposta è solo una: non è possibile, non siamo noi ad indicizzare i siti, sono i motori a farlo. Dobbiamo pertanto, in tutti quei casi in cui non sono state seguite le linee guida di Google sulla qualità (il 98% del casi), rifare il sito da zero o creare un nuovo sito parallelo. In altre parole il cliente sprovveduto deve pagare due volte. Prima di incaricare qualcuno della creazione di un sito, anziché chiedergli di mostrarci i siti che ha creato per vedere se ci piacciono, verifichiamo le sue capacità di creare siti che piacciono anche a Google, non solo a noi. In fondo è molto facile fare questa verifica, su questa pagina vi insegnamo come fare.